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Nuove Generazioni Hi-Tech


Rivista N. 1 - primo semestre - Anno 2013
Nuove Generazioni Hi-Tech

In queste poche righe vorremmo proporvi una riflessione su una delle tante novità che accompagnano il nostro vorticoso mondo e in particolare quello della tecnologia. Col diffondersi dei dispositivi mobili e della connettività in movimento si sono sviluppati anche nuovi spazi e modalità non solo per le attività legate alla produttività ma anche per il tempo libero. I vari app-store dei differenti marchi e software pullulano di giochi e di piccole applicazioni che cercano margini di profitto.
Oltre ai classici ad-ware (banner pubblicitari inseriti nell'applicazione fornita gratuitamente) si sono sviluppati nuove e potenti modalità con cui software-house più o meno piccole. Stiamo parlando di quello che in gergo informatico viene chiamata applicazione (spesso giochi) Free-to-play (F2P). Ci si riferisce a qualsiasi videogioco che permetta ai suoi giocatori di giocare l'intero gioco senza pagare. Questo tipo di giochi implementano caratteristiche mirate a convincere il giocatore ad acquistare la versione "premium" a pagamento, o dei vantaggi per il gioco acquistabili separatemene.
Molti sviluppatori di giochi free-to-play attuano questa strategia per attirare un maggior numero di utenti e convincerli, grazie alla prova gratuita, ad effettuare in seguito il pagamento per il passaggio alla versione premium. Un altro metodo di remunerazione avviene attraverso la vendita di oggetti in-game, acquistabili tramite microtransazioni in cui, con denaro reale, si acquistano delle monete virtuali da spendere all'interno del gioco. Solitamente tali oggetti possono portare potenziamenti per il giocatore o una serie di vantaggi utili a migliorare l'esperienza di gioco. In alcuni casi tali acquisti risultano temporanei e dovranno esser riacquistati alla scadenza. Questo trasforma velocemente il game Free-to-play nel suo (vero) lato negativo: la logica del “Pay-per-win“.
E' facile capire come questo posta diventare un “rubinetto economico” potentissimo in mano a giovani e bambini che con pochi tap sullo schermo di uno smartphone o tablet possono prosciugare il credito su una carta di credito ricaricabile o il credito telefonico stesso. E i professionisti del marketing conoscono ormai da anni il potere di un martellante “mamma, mamma... papà, papà” e di tutte le forme di strazianti richieste che i piccoli consumatori possono mettere in atto per far “sganciare soldi” ai propri genitori.
Forse, qualcuno già lo accenna, queste modalità promuovono la strutturazione di prime forme di dipendenze che magari con il tempo possono strutturare vere e proprie patologie come il gambling. Ma se provassimo ogni tanto a rigirare la frittata e a vedere il bicchiere mezzo pieno? E se cercassimo di trovare un aiuto all'educazione dei nostri figli in queste macchine da soldi?
Giochini di corse che obbligano a pause forzate fra una gara e l'altra nell'attesa di fantomatiche manutenzioni possono essere una risorsa per rafforzare la necessità di non rimanere incollati ai videogiochi a scapito di attività più utili e produttive, relegando il gioco a “giusta pausa”. Il forzarsi di superare schemi senza l'aiuto di “cari” aiuti e power up potrebbe essere una piccola palestra per allenare la capacità di sopportare le piccole frustrazioni che incontriamo nella vita di tutti i giorni....
Prima che ricerche scientifiche possano dimostrare l'effettiva pericolosità di alcune prassi o che il legislatori sollecitato da miriadi di genitori ridotti sul lastrico individui forme “di tutela” dall'alto, i responsabili del marketing e le nuove tecnologie avranno già intuito altri mirabolanti invenzioni per elicitare i bisogni nostri e dei nostri bambini... a noi non resta quindi che il buon senso....

A cura di


Dr. Iacopo Vaggelli
Dr. I. Vaggelli
Psicologo Psicoterapeuta dell'età evolutiva, consulente scolastico
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Dr.ssa Marcella Brun
Dr.ssa M. Brun
Psicologa dell'età evolutiva, consulente scolastica
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