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L’ansia


Rivista N. 2 - secondo semestre - Anno 2013
L’ansia

In Italia sono circa dieci milioni le persone alle prese con i disturbi d'ansia e questi generalmente influiscono in modo negativo sulla qualità della vita.
L’ansia è un disturbo tipico del nostro tempo, in particolare delle società occidentali, che si alimentano di stress e di frenetici ritmi produttivi, a scapito del pensiero e della riflessione. L'ansia è un'emozione che, in quanto tale, è costituita da un aspetto psicologico, il vissuto soggettivo, e un aspetto fisiologico: questi due aspetti sono strettamente legati tra loro ed entrambi concorrono alla genesi di quell'insieme di sintomi che noi chiamiamo "ansia".
Numerosi e fastidiosi, infatti, sono i sintomi fisici legati all’ansia: ritmo cardiaco accelerato, palpitazioni, malessere, tremore, sudorazione, secchezza delle fauci, dolore toracico, mal di testa, mal di stomaco e respirazione accelerata. Questo “stato d’animo” in situazioni stressanti è normale e può essere utile poiché l’esplosione di adrenalina nel corpo aiuta a “lottare”.
Tuttavia l’ansia è anormale quando:
- è spropositata rispetto alla situazione;
- persiste anche in situazioni non stressanti;
- sembra insensata.
Gli psicologi e gli psicoterapeuti dimostrano, con i loro studi, che la possibilità di sviluppare un disturbo d'ansia è spesso strettamente correlato al tipo di struttura di personalità del paziente creatosi in un particolare ambiente educativo/familiare e che fa rispondere cognitivamente (pensiero) e a livello comportamentale (azioni) in modalità tipiche. E' facile accorgersi che le donne soffrono d'ansia maggiormente rispetto agli uomini.
Inoltre, una persona ansiosa è allo stesso tempo “ansiogena”: cioè capace di costruirsi intorno un ambiente carico di tensione ed insegnare nelle persone intorno condotte simili alle sue. Particolare attenzione va posta alla trasmissione e all’insegnamento dell’ansia ai bambini come modalità di risposta alle difficoltà della vita.
Esistono diversi disturbi in cui l’ansia fa da padrone: uno dei più ricorrenti è il disturbo d’ansia generalizzato spesso associato al disturbo d’attacco di panico. Se da un lato il farmaco ansiolitico può ridurre i sintomi dell'ansia in modo efficace, dall'altra tale effetto è temporaneo e cioè perdura solo fino a quando il farmaco viene assunto mentre una psicoterapia, anche in associazione temporanea con il farmaco, può essere utile a risolvere il problema. Lo psicoterapeuta aiuta a comprendere e ad individuare i pensieri dannosi e le false idee che creano ansia per poi trasformarli in modo più adattativo. L’obiettivo della terapia è, pertanto, modificare il modo di pensare per evitare l’insorgere di queste false idee.

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