Raccontare, ascoltare, scegliere.

E li chiamano monelli!


Rivista N. 4 - primo semestre - Anno 2015
E li chiamano monelli!

Bambini spesso erroneamente etichettati come pigri (non ha mai voglia di fare i compiti!), incontenibili (sembra una trottola in continuo movimento!), disturbatori (in classe fa tanta confusione!), svogliati (come possibile, ha sempre la testa altrove!), in una parola “monelli “ spesso nascondono molto di più. Se indossiamo gli occhiali giusti e ripensiamo alle caratteristiche appena descritte ci accorgiamo come queste rispecchino quelli che sono i sintomi principali di un particolare disturbo evolutivo di origine neurobiologica indicato con l'acronimo ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) o, in italiano, sindrome da iperattività e deficit di attenzione.
Così facendo la pigrizia diventa difficoltà a mantenere un'attenzione prolungata sui compiti, la vivacità motoria incapacità a controllare volontariamente i propri movimenti, la svogliatezza si trasforma in fatica a concentrarsi, la propensione naturale a creare confusione si rispecchia nella definizione di impulsività. Ne consegue che questi bambini trovano una difficile collocazione a scuola, faticano a seguire le regole a calcio e, a casa, trasformano il momento dei compiti in un acceso conflitto con mamma e papà. Quindi, come comportarsi?
Innanzitutto occorre una diagnosi completa che permetta di comprendere e soprattutto accettare l'esistenza del disturbo. Inizia così un percorso che parte dalla consapevolezza che le caratteristiche di quel particolare bambino non sono l'esito di metodi educativi genitoriali inefficaci né tanto meno sono dovuti all'indole “monella” del bambino. Si prosegue poi impostando quello che secondo le più recenti evidenze scientifiche è l'intervento che ha ottenuto i risultati migliori per riuscire a fornire la regolazione comportamentale, competenza che risulta particolarmente carente in questi bambini.
L'aiuto, infatti, arriva dall'ambiente in cui il bambino è inserito e così, con un intervento detto multimodale, si coinvolgono scuola, famiglia, bambino e specialisti che attraverso strategie educative e comportamentali lavorano in sinergia, per arginare le difficoltà del bambino. A scuola sarà pertanto utile strutturare l'ambiente classe con precise regole, organizzando tempi (e pause!), spazi (è consigliabile ad esempio far sedere il bambino vicino alla cattedra lontano da fonti di distrazione) cercando di mantenere l'aggancio attentivo attraverso un frequente contatto oculare, la ripetizione delle consegne e se possibile alternando attività diverse.
A casa per ridurre lo sconforto derivante dalle difficoltà a gestire un bambino che richiede di mantenere “drizzate le antenne” è possibile utilizzare, con l'insegnamento e la supervisione di un esperto, il metodo dei gettoni (Token economy) volto a rinforzare i comportamenti adeguati e tentando di estinguere quelli inopportuni. Durante il percorso rivolto ai genitori denominato “parent-training” si può riflettere e raggiungere una consapevolezza maggiore sulle caratteristiche del disturbo e sulle proprie risorse sviluppando poco a poco ulteriori competenze e riducendo lo stress derivante dal sentirsi impreparati a gestire i comportamenti dirompenti del figlio ADHD.
A completare le opzioni occorre ricordare la possibilità del trattamento farmacologico che risulta avere in alcuni casi un efficacia dimostrata sebbene sembra non avere effetti a lungo termine.
La maggior attenzione a questa problematica ha portato alla fondazione di alcune associazioni, tra le quali l'AIFA (Associazione italiana famiglie adhd) e l' AIDAI (Associazione Italiana Disturbi Attenzione e Iperattività) che curano informazione e sensibilizzazione sull'argomento. E' inoltre disponibile su youtube un interessante documentario prodotto dall'ASL di Cuneo in collaborazione con la Regione Piemonte che permette di approfondire l'argomento con informazioni chiare e scientificamente corrette.

A cura di


Dr.ssa Marcella Brun
Dr.ssa M. Brun
Psicologa dell'età evolutiva, consulente scolastica
338 11 56 708
Dr. Iacopo Vaggelli
Dr. I. Vaggelli
Psicologo Psicoterapeuta dell'età evolutiva, consulente scolastico
366 29 15 868
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