Raccontare, ascoltare, scegliere.

Gli errori nei rapporti di coppia come occasione di crescita e cambiamento


Rivista N. 5 - secondo semestre - Anno 2015
Gli errori nei rapporti di coppia come occasione di crescita e cambiamento

E' impossibile per un uomo imparare ciò che crede di sapere già
Epitteto


In questo numero ho scelto di parlare di amore, di errori e di crescita avendo come preziose guide un grande filosofo come Epitteto e un grande psicoanalista e scrittore come Carotenuto, che ci accompagneranno in questa riflessione sulla dimensione del cambiamento.
Carotenuto afferma come nell'amore atteggiamenti apparentemente rigidi si dissolvono, l'individuo pone in crisi tutte le sue certezze e si colloca in una condizione di squilibrio, con la sensazione che il nostro Io cominci a vacillare. Questo fa si che, per conoscere profondamente una persona, bisogna vederla di fronte a tale stato di vulnerabilità a cui la espone lo stato di innamoramento. Nel momento in cui catturiamo ciò che ci dà il senso di pienezza, sperimentiamo anche la possibilità della perdita; l'esperienza dell'unione infatti si affianca all'esperienza del distacco, come se ci fosse una condanna di fondo: trovare significa anche poter perdere; la sofferenza si sperimenta nel momento in cui ci sentiamo abbandonati e traditi. L'autore fa una riflessione interessante a proposito del fatto che amare e fidarsi apre la strada al rischio di essere ingannati e traditi, ma è il prezzo da pagare se uno vuole vivere l'essenza della propria esistenza e crescere con e in essa. Amare soltanto quando ci possiamo fidare significare restare bambini dice l'autore e credo ci sia un concetto di grande profondità in ciò.
Tutte le trasformazioni che si realizzano nel momento in cui l'individuo riesce a cambiare i termini sostanziali della propria esistenza, comprendendo anche ciò che gli ha generato sofferenza, rappresenta in realtà l'aspetto più importante della sua vita e riuscendo a vedere (proprio come ci suggerisce quel gran saggio di Epitteto) come vantaggioso e fecondo proprio quello che abbiamo considerato più sbagliato o inadatto. Per fare ciò è necessario relazionarsi con la nostra oscurità, la nostra Ombra, per poter comprendere gli eventi fondamentali dell'esistenza e uscire dai condizionamenti e dalle strade prefissate; ciò significa scontrarsi e liberarci da quella dipendenza interiore che non ci consente di essere liberi e di fare scelte autonome. Un conto è decidere di vivere, un altro quello di subire passivamente l'esistenza. Questo presuppone cadere, soffrire e come dice l'autore "nessuno può rialzarsi e camminare se prima non ha inciampato e non è caduto a terra, ma tale situazione spaventa sempre". Le difficoltà sono da considerarsi come elementi strutturali della vita; certamente il cammino collettivo elimina ogni paura, ogni contraddizione perché già spianato dagli altri come sostiene Carotenuto, mentre la strada individuale ha diverse indicazioni che non danno alcuna certezza sulla linea da seguire.
E' importante ricordare, che la maniera in cui interpretiamo la realtà ha sempre origine nel nostro mondo interiore e che per quanti sforzi facciamo per essere oggettivi, l'immagine del mondo è sempre frutto della nostra soggettività: siamo noi a leggerlo in quel modo, siamo noi che gli attribuiamo quei significati e siamo noi che lo traduciamo in un modo piuttosto che in un altro. Bisogna pertanto ribaltare la prospettiva, la questione in realtà riguarda il nostro modo di metterci in rapporto con il nostro vissuto e, chiudendo così come abbiamo cominciato....
Non sono le cose in sé a farci stare male, ma le idee che ci facciamo di esse
Epitteto

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