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La depressione, il male del secolo


Rivista N. 6 - primo semestre - Anno 2016
La depressione, il male del secolo

Secondo lo Psicoanalista Aldo Carotenuto, nel suo testo “Il Fondamento della Personalità” edito da Bompiani, “La depressione si configura come un singolare stato d’animo che costringe la persona in una condizione di prigionia emotiva e di allontanamento dal mondo. La "prigione" è data dall'individuo stesso, dal suo mondo interno che lo inghiottisce ogni giorno di più, dalle tenebre dentro le quali precipita accompagnato solo dalla spiacevole sensazione di non poter più fare ritorno. Non c'è nulla, ma proprio nulla, nella realtà esterna che possa sollecitare l'interesse del depresso, men che mai accendere un barlume di progettualità. […]. La depressione distrugge gli interessi della persona, li sgretola fino al punto di farli diventare finissima sabbia. […] Eppure, sebbene possa sembrare paradossale, soprattutto quando sopraggiunge una depressione profonda è il caso di dire "non tutti i mali vengono per nuocere". Lo stato di grave prostrazione e l'abbattimento che si vengono così a creare infatti, costringono gioco-forza l'individuo a confrontarsi con gli aspetti più oscuri, segreti e imprevedibili della sua personalità. […] Un aspetto veramente interessante della depressione è dato dallo sfacciato contrasto tra la sterilità di giorni trascorsi come creature prigioniere della propria vita, e la grande fertilità del momento in cui si decide di ricominciare a vivere. In quel momento, infatti, l'individuo porta sulle proprie spalle un pesante carico: si tratta di tutte le esperienze psicologiche e delle riflessioni generate dalla depressione stessa. Che non sono una zavorra, ma un prezioso bagaglio che l'individuo potrà decidere di mettere a frutto. Da una depressione non si emerge mai come si era prima di sprofondarvi, la depressione è soprattutto metamorfosi e, spesso, arricchimento interiore.”
In Italia almeno 1,5 milioni di persone soffrono di depressione mentre il 10% della popolazione, cioè circa 6 milioni di persone, hanno sofferto almeno una volta, nel corso della loro vita, di un episodio depressivo. Secondo le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’anno 2020 la depressione sarà la seconda causa di malattia, dopo le malattie cardio-vascolari, in tutto il mondo, Italia compresa.
La depressione clinica è un’alterazione cronica dell’umore contraddistinta da tristezza, riduzione dell’interesse e delle attività (apatia), senso di solitudine, senso di colpa ed incapacità a provare piacere (anedonia), alterazioni del sonno, variazione dell’appetito con un conseguente calo o aumento di peso. Chi ne è colpito prova un senso di noia continuo, di difficoltà nello svolgimento delle normali attività, tutto sembra essere difficile e privo di interesse. Lo stato depressivo si manifesta, inoltre, con una riduzione dei movimenti spontanei e con un irrigidimento della mimica; anche il linguaggio diventa più sterile, le risposte sono brevi e gli argomenti di cui trattare si riducono al minimo. Diventa tutto pesante e faticoso, muoversi, parlare, esprimere le proprie idee. Il distacco affettivo verso i familiari e le persone care diventa sempre più forte così come la sensazione di sentirsi aridi e vuoti, privi di sentimenti. Questo disturbo può incidere negativamente sulle capacità lavorative o scolastiche.
È importante ricordare che la depressione clinica può colpire chiunque a qualsiasi età. Col termine depressione spesso si intende uno stato d'animo che tutti prima o poi possono provare. È normale sentirsi tristi o depressi ogni tanto, ma generalmente questi sentimenti tendono a passare velocemente, e con essi la causa che li ha generati. A differenza delle normali esperienze emotive di tristezza, la depressione clinica persiste nel tempo e può interferire significativamente con la capacità di funzionamento dell'individuo.
Non esiste una singola causa di depressione clinica dal momento che sono molti i fattori che possono contribuire ad originarla. In alcune persone, la depressione si sviluppa a causa di più fattori concomitanti, mentre per altre può esserne sufficiente uno solo. Spesso la depressione colpisce persone che prima stavano bene, ma che si trovano a dover affrontare problemi quali la morte, la malattia improvvisa di una persona cara, la perdita di un lavoro, una malattia grave, etc. In altri casi invece, la depressione clinica si sviluppa senza un'apparente causa immediata. Indipendentemente dai fattori coinvolti, la depressione deve essere diagnosticata e approfondita insieme ad un esperto.
La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) ha mostrato scientificamente una buona efficacia sia sui sintomi acuti che sulla ricorrenza di questa patologia. A volte è necessario associare la TCC ai farmaci antidepressivi o ai regolatori dell’umore, soprattutto nelle forme moderate-gravi. L’associazione della Terapia Cognitivo-Comportamentale e i farmaci aumentano l’efficacia della cura.
Nel corso della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale la persona viene aiutata a prendere consapevolezza dei circoli viziosi che mantengono e aggravano la malattia e a liberarsene gradualmente attraverso l’acquisizione di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali. Inoltre, dal momento che la depressione è un disturbo ricorrente, la TCC prevede una particolare attenzione alla cura della vulnerabilità alla ricaduta.

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