Raccontare, ascoltare, scegliere.

I disturbi sessuali


Rivista N. 10 - primo semestre - Anno 2018
I disturbi sessuali

Partirei proprio dalle parole del dott. William Howell Masters, ginecologo e sessuologo pioniere, insieme a Virginia E. Johnson, nella ricerca scientifica sulla natura della risposta sessuale umana e nel trattamento delle disfunzioni e dei disordini sessuali. In un precedente articolo affrontai il tema dei conflitti all'interno della coppia e di come molto frequentemente questi finiscano a letto (Rivista del Centro n.4 anno 2015 primo semestre reperibile sul sito www.psicologiapinerolo.it). In questo numero, invece, voglio mettere in evidenza i disturbi sessuali che da tutto ciò possono scaturire se non si affronta in modo tempestivo e attento tale aspetto.
Può sembrare una tematica piuttosto faticosa ed imbarazzante ancora ai giorni nostri, ma, come in tutte le cose, se non si comincia a parlarne e ad affrontare quelli che sono sicuramente aspetti delicati ed intimi, si corre il rischio di trascorrere anni mettendoli sotto il tappeto, sino a quando si arriva logori ad una condizione dove la forza o la motivazione alla messa in discussione ed al cambiamento non c'è più.
Qualche esempio? Pensate a delle storie che avete vissuto o che coppie di amici (forse meglio dire l'amica singola durante un tè o l'amico singolo davanti ad una birra dopo la partita di calcetto) vi hanno raccontato: “il nostro rapporto è cambiato prima lo facevamo di più poi dalla convivenza molto meno, forse perché è entrata la monotonia, la sera siamo stanchi”, “ultimamente non ho più tanta voglia, il lavoro mi assorbe molto”, “negli ultimi anni provo dolore durante il rapporto, all'inizio non mi capitava”, “non sono più come prima, non so come mai, da quando con la mia ex è finita non funziono più come prima..pure la ragazza con cui sto mi piace”. L'elenco potrebbe continuare per pagine intere e molto spesso quello che sembra un aspetto solamente legato alla sessualità nasconde dietro aspetti decisamente più complessi.
Quale ipotetica risposta? Dietro a una non voglia (che tecnicamente chiameremmo mancanza di desiderio) può esservi una depressione reattiva a qualche evento (perdita lavoro, lutto, momento molto stressante familiare o di salute personale o di persone vicine) o una depressione endogena legata al funzionamento dell'individuo che “parla” e si esprime attraverso una non voglia di avere interessi, piaceri, stimoli, fra cui quello sessuale. Dietro a un dolore sessuale (che tecnicamente chiameremmo dispareunia) può esservi anche qui una mancanza di desiderio, pertanto la donna non essendo probabilmente eccitata sente la penetrazione molto difficoltosa e dolorosa. Diverso è se la penetrazione non è proprio possibile (vaginismo), in tal caso siamo di fronte ad aspetti più psicologici e profondi. I cambiamenti del ciclo di vita (gravidanza, menopausa, età) possono interferire nel normale funzionamento sessuale: in una donna i cambiamenti ormonali possono ridurre la lubrificazione pertanto potrebbe mantenere intatto il desiderio ma avere dolore pertato il tutto si potrebbe risolvere con un gel; oppure l'età dell'uomo può influire sulla durata del periodo refrattario (quello che permette fra un rapporto e un altro, di ottenere una nuova erezione sufficientemente valida per una nuova penetrazione) o sulla necessità di ricevere maggiori stimoli per aumentare l'eccitazione.
Non dimentichiamo di considerare gli aspetti più organici ed endocrinologici: l'assenza di erezioni mattutine spontanee, un disturbo dell'erezione, un ridotto volume dell'eiaculato o una anaeiaculazione in vagina, possono essere sintomi di un ipogonadismo maschile (valore del testosterone basso); come l'assunzione di farmaci, l'alcol, il fumo, le malattie neurologiche, il diabete, (solo per elencarne alcune) possono influire sul funzionamento sessuale.
Senza dilungarmi in aspetti troppo tecnici o medici i messaggi che voglio passarvi con questo articolo sono due:
1) L'IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE: parlate con il vostro partner e non abbiate timore che l'altro vi giudichi. Se qualcosa all'interno della coppia non vi fa più star bene, se notate aspetti che prima non c'erano, se avete perso la complicità ed il gioco all'interno della vostra sessualità...parlatene. Vedrete che già questo porterà un movimento nuovo nel vostro rapporto. Se poi valuterete che tutto ciò non è sufficiente, che è qualcosa su cui voi vi sentite di non avere gli strumenti, le conoscenze, allora...
2) CHIEDETE AIUTO AD UN PROFESSIONISTA ESPERTO: rivolgetevi ad una figura di cui vi fidate, un ginecologo, un andrologo, uno psicologo, l'importante è che abbia la preparazione e la sensibiltà per analizzare il problema che riportate secondo una prospettiva integrata che valuti attentamente tutti gli aspetti organici, psicologici, ormonali, che sappia aiutarvi a trovare una risposta alle vostre domande o che, qualora non sia la figura più adatta al vostro bisogno, vi guidi ad individuare il professionista più appropriato.

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