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Cambio scuola: che emozione!


Rivista N. 12 - primo semestre - Anno 2019
Cambio scuola: che emozione!

La fine della scuola è ormai vicina e molti, tra bambini e ragazzi, pensano al prossimo anno quando dovranno cambiare scuola. Altre saranno le mura e i banchi che li accoglieranno, nuovi saranno i compagni e gli insegnanti con cui rapportarsi ogni giorno e ci saranno i compiti...eh già, i compiti! Per molti adulti i passaggi scolastici sono una ghiotta occasione per ricordare ai propri figli che bisogna responsabilizzarsi, che dovranno diventare più maturi e autonomi, che il tempo per giocare è finito ma bisognerà studiare e “mettere la testa a posto”!
Ma quali sono i vissuti emotivi dei bambini e ragazzi al pensiero di dover cambiare scuola? Analizziamoli per ordine e grado!
I bambini che iniziano la scuola primaria sono curiosi di conoscere la struttura che gli ospiterà per cinque anni, le diverse aule per la didattica, la disposizione dei banchi. Sono impazienti di dover comprare il materiale per la scuola (zaini, astucci, quaderni, matite e penne…). Sono curiosi di conoscere i nuovi insegnanti e, soprattutto, i nuovi compagni e colgono con entusiasmo la sfida di dover imparare a leggere, scrivere e fare i conti. Oltre all’eccitazione, i bambini possono vivere con preoccupazione l’ingresso nella nuova scuola. Per chi non ha frequentato la scuola materna, il primo ostacolo da superare è la separazione da mamma e papà e la conseguente difficoltà di stare da solo in mezzo agli altri. I bambini possono aver paura di non essere accettati e capiti dai compagni e dagli insegnanti, di non riuscire ad imparare a leggere e a scrivere come gli altri e sono preoccupati di dover rispettare troppe regole, di avere i compiti e di essere sottoposti a valutazioni.
Per i bambini e i ragazzi che affrontano il passaggio alla scuola secondaria (medie e superiori), oltre a vivere con entusiasmo e curiosità la nuova avventura, per le stesse ragioni di cui abbiamo parlato per i bambini più piccoli, ciò che li preoccupa di più in assoluto è dover salutare i vecchi professori e compagni, con la paura di non essere accolti e accettati dai nuovi. Inoltre, sono preoccupati per le richieste di maggiore responsabilità accompagnata, spesso, dall’assegnazione di compiti più difficili e da valutazioni più severe che vanno ad intaccare, inevitabilmente, il tempo libero a disposizione per le loro passioni e hobbies.
Entusiasmo, curiosità, paura e ansia sono emozioni utili alla crescita di ognuno e caratterizzano ogni nuova esperienza. Pur essendo vissuti comuni e naturali, non tutti i bambini e i ragazzi ne sono consapevoli o sanno esprimere queste sensazioni a parole. Il ruolo dei genitori è quello di accompagnare i propri figli a vivere serenamente questi momenti di passaggio, aiutandoli ad esternare i propri vissuti e pensieri al riguardo.
Vediamo cosa possono fare mamma e papà! Un primo passo è mostrarsi disponibili all’ascolto e al dialogo. Può essere utile raccontare i ricordi legati alla propria esperienza per aiutarli a naturalizzare tutte queste emozioni. Potete evidenziare le capacità dei vostri figli (“sei un bambino educato, sicuramente gli insegnanti apprezzeranno”; sei una ragazza simpatica e intraprendente, non farai fatica a fare nuove amicizie”...) per rafforzare la loro autostima. Aiutate i bambini più piccoli ad acquisire piccole abitudini quotidiane come aspettare il proprio turno di parola e rimanere seduti a tavola quando gli altri stanno mangiando, poiché queste semplici regole li aiuteranno ad affrontare meglio l’impatto con le nuove routine scolastiche. Non è necessario insegnare a leggere e scrivere prima dell’ingresso alla primaria, perché non tutti i bambini sono maturi ad acquisire queste competenze e qualcuno potrebbe accogliere questa richiesta passivamente e un eventuale fallimento può essere vissuto in modo frustrante e autosvalutante.
I ragazzi che inizieranno la scuola media dovrebbero acquisire maggiore autonomia e responsabilità. Per aiutarli in questo compito, potreste illustrare il percorso casa-scuola cosicché possano percorrerlo autonomamente, oppure assegnare piccole faccende domestiche (apparecchiare per la cena, rifarsi il letto) per aiutarli a diventare più responsabili. Inoltre, per i primi mesi dall’ingresso nella nuova scuola, sarebbe opportuno affiancare i ragazzi durante lo svolgimento dei compiti per aiutarli ad acquisire un metodo di studio poiché, le crescenti richieste d’impegno possono confonderli e demotivarli.
I ragazzi che inizieranno le scuole superiori potrebbero essere preoccupati di aver intrapreso un percorso non adatto alle loro aspettative. Aiutate i vostri figli ad esprimere le loro perplessità e ricordate che nessun percorso è obbligatorio ma è possibile cambiare indirizzo di studi anche nel corso dell’anno.

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