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La nascita di una madre


Rivista N. 11 - secondo semestre - Anno 2018
La nascita di una madre

La gravidanza rappresenta per la donna un periodo molto sollecitante, caratterizzato da diversi cambiamenti che riguardano molti aspetti della sua vita: fisici, psicologici e relazionali.
I nove mesi di gestazione sono un tempo utile affinché il feto possa maturare e crescere fino a diventare un essere in grado di affrontare la vita fuori dell’utero materno e la donna possa accogliere ed affrontare i vari cambiamenti legati alla nuova condizione. Questo tempo rende possibile lo sviluppo di un profondo senso di attaccamento che consentirà alla madre di accudire il proprio bambino dopo la nascita e negli anni futuri.
È un periodo per sua natura caratterizzato dall’ambivalenza emotiva: si possono alternare momenti in cui si è felici per_la nuova condizione ad altri in cui l’emozione prevalente è la paura per come affrontarla. Questi stati d’animo non devono spaventare poiché segnalano il grande lavoro che la mente sta facendo per adattarsi alla nuova realtà. Durante tutti i nove mesi, infatti, c’è una vera e propria_ristrutturazione di sé. Così come l’utero si accresce per fare spazio all’embrione e al feto, anche la mente si amplia per formare il "Sé materno" e creare uno spazio mentale per il bambino e per la relazione con lui. Nel corso di questi mesi la donna vede alternarsi fasi psicologiche molto diverse tra loro. Vediamole ora più da vicino.
Primo trimestre
Il primo trimestre è caratterizzato dalla scoperta della gravidanza, che crea una rivoluzione nella vita della donna e che richiede la ricerca di un nuovo equilibrio. Fisicamente il corpo della donna è soggetto a intensi mutamenti ormonali e fisiologici, che possono arrecare dei fastidi come stanchezza, nausea, cambiamenti dell’umore, ecc.. Inoltre, i primi tre mesi sono una fase delicata della gravidanza a causa del rischio di interruzioni spontanee e precoci. L’ansia che si possa verificare questa possibilità, accompagnata dalla mancanza di segnali dal corpo che possano far sentire la vitalità del bambino, sono elementi comuni a molte donne che attraversano questa fase. Inoltre vi sono le preoccupazioni legate allo stato di salute del proprio bambino, il pensiero che si sviluppi in modo adeguato e che sia sano.
Secondo trimestre
Ora è possibile rasserenarsi rispetto all’eventualità di un aborto spontaneo (evento molto meno frequente in questa fase) e dunque concedersi di mentalizzare l’idea che si sta per diventare genitori.
È il periodo in cui si iniziano a percepire i primi movimenti fetali che rendono il bambino reale. I movimenti intrauterini segnano un momento importante. Attraverso questi sussulti e colpetti la madre individua il bambino come altro da sé, come possibile oggetto di un relazione. Questa intima comunicazione fatta di scambi e percezioni, si allarga e, nel momento in cui i movimenti iniziano ad essere percepiti anche dall’esterno, possono coinvolgere l’altro genitore.
Terzo trimestre
In quest’ultimo periodo è l’idea del parto ad essere particolarmente presente. Le donne si trovano sovente a pensare al momento in cui si verrà a conoscere il “bambino reale” che potrà, però, essere anche assai diverso dal “bambino immaginario”, frutto delle fantasie, desideri e aspettative maturate nel corso dei mesi. Rispetto al parto molte donne possono provare ansia all’idea di provare dolore, perdere il controllo del proprio corpo, essere ospedalizzate o provano paura all’idea che il proprio corpo possa essere trasformato o lacerato in modo irreversibile. Per questo è importante partecipare ai corsi di preparazione al parto per acquisire le corrette informazioni che aiutano a ridurre queste preoccupazioni e a prepararsi psicologicamente a questo momento.
Come abbiamo visto sono molti le emozioni e i cambiamenti che vanno affrontati. Infatti, oltre alle trasformazioni fisiche, nella donna si assiste a importanti modificazioni psicologiche, quali l’aumento dell’ansia, della frustrazione e dei conflitti interiori.
La gravidanza viene a costituirsi, dopo l’infanzia e l’adolescenza, come un terzo processo di separazione-individuazione; la donna infatti raggiunge con la maternità una maggiore e articolata individuazione di se stessa come donna e come madre attraverso una differenziazione dei propri confini personali e del proprio spazio interno nei confronti della propria madre, del partner e delle altre figure significative.
La gravidanza comporta una destrutturazione dei precedenti modi di pensare e di agire e a una ristrutturazione di modelli mentali e comportamentali più funzionali alla nuova situazione di vita.
La donna, inoltre, da un punto di vista psicologico, si trova in un momento particolare. Diventare madre comporta confrontarsi emotivamente con la propria madre e implica la fine del ruolo esclusivo di figlia. Ora la donna è allo stesso tempo figlia di sua madre e madre del proprio bambino. Riaffiorano esperienze infantili e conflitti irrisolti che portano al confronto con i propri modelli genitoriali.
La gravidanza è, dunque, un periodo ricco di rielaborazione del passato, di progettazione verso il futuro e di intense emozioni. Proprio per questo può essere utile un sostegno psicologico che permetta di dare significato ai propri vissuti, riconoscere le proprie fragilità per accoglierle o affrontarle e per contenere ansie e paure legate a questo particolare periodo di vita.

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