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Usiamo il ciuccio?


Rivista N. 12 - primo semestre - Anno 2019
Usiamo il ciuccio?

L’utilizzo del ciuccio nei bambini piccoli è spesso fonte di discussioni, tra chi è pro e chi è contro, ma perché? Sicuramente non esiste una risposta corretta, la differenza è data dall’uso che se ne fa.
Generalmente si consiglia di preferire l’allattamento al seno e di non inserire il ciuccio nei primi 2 mesi di vita del bambino, in modo tale che si abitui alla suzione al seno. Il seno materno infatti si adatta alla bocca del bambino, favorendone il naturale sviluppo. La tettarella del biberon e il ciuccio, o anche la suzione del dito, fanno sì che la bocca del bambino si adatti ad essi.
Quando l’utilizzo del ciuccio è eccessivo e protratto nel tempo può favorire l’instaurarsi di un vizio orale, che se non trattato, può alterare funzioni importanti come respirazione, deglutizione e masticazione, poiché ha conseguenze sullo sviluppo strutturale e muscolare del viso.
Quali sono queste conseguenze negative?
- favorisce lo sviluppo di un palato alto e stretto, che in futuro potrà aver bisogno di un intervento ortodontico con espansore palatale e/o apparecchio ortodontico;
- favorisce una postura linguale bassa (la lingua deve invece abituarsi a poggiare dietro gli incisivi superiori);
- la postura linguale bassa favorisce a sua volta una respirazione orale invece che nasale;
- la presenza del ciuccio tra le due arcate dentali favorisce lo sviluppo di un morso aperto, dove lo spazio vuoto trai denti corrisponde proprio allo spazio occupato generalmente dal ciuccio;
- labbra “incompetenti”: chiamiamo così le labbra poco utilizzate, incapaci di sostenere una buona masticazione e deglutizione;
- alterazione dello sviluppo dei muscoli facciali, ne risente spesso il rachide cervicale e la postura del corpo;
- alterazione della pronuncia di alcuni suoni, come s, z, ci, spesso perché la lingua sfugge in avanti, nello spazio vuoto lasciato dal ciuccio.

Non dimentichiamo infine che un bambino che avrà sempre il ciuccio in bocca non potrà sperimentare le prime parole e sviluppare il linguaggio nei tempi di norma!
Consigli:
- preferire i ciucci morbidi e piatti, poco ingombranti nella bocca del bambino;
- utilizzare il ciuccio solo in momenti definiti, come durante l’addormentamento o nei momenti di autoconsolazione, ma deve essere l’adulto a controllarne l’uso, pertanto non lasciare il ciuccio in vista o a completa disposizione del bambino;
- eliminare l’uso del ciuccio entro i 30 mesi. Spesso si consiglia di preparare il bambino, costruendo insieme una scatola dove riporre definitivamente il ciuccio. Il Natale può essere una buona occasione, perché si può lasciare la scatola a Babbo Natale che in cambio lascerà i regali;
- ci sono diversi libri figurati, utili da leggere insieme al bambino per aiutarlo ad abbandonare il ciuccio. Alcuni esempi sono “Il ciuccio di Nina”, “Togliamo il ciuccio”, “Voglio il mio ciuccio”.
Se il bambino è grande e presenta alterazione delle funzioni orali, come respirazione orale, bocca spesso aperta, russamento notturno costante, difficoltà nella masticazione (specie delle consistenze più dure) o pronuncia errata di alcuni suoni, potrebbe essere utile una valutazione per verificare se abbia bisogno o meno di terapia miofunzionale, cioè di un percorso per ripristinare l’utilizzo corretto dei muscoli della bocca, come lingua e labbra. Spesso questi interventi sono associati al programma ortodontico, per migliorarne l’efficacia e i risultati.

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