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Quando il gruppo è terapia


Rivista N. 20 - secondo semestre - Anno 2023
Quando il gruppo è terapia

Quando si pensa alla psicoterapia spesso si pensa ad una coppia, composta dalla persona che decide di fare un percorso psicoterapico e il terapeuta. Esiste, però, anche un altro modo di fare psicoterapia, ed è quella che contempla la dimensione gruppale. Una dimensione in cui ci troviamo molto spesso, e fin da quando siamo più piccoli. Ne sono esempio la famiglia, il gruppo classe, le persone che sono con noi al lavoro, i gruppi sportivi e così via. A volte viviamo questi gruppi come delle risorse, in altri casi percepiamo le difficoltà che lo stare nel gruppo ci porta a sentire.
Diversamente dalla terapia individuale, nella terapia di gruppo le sedute avvengono alla presenza di diversi partecipanti (di solito da 5 a 8 persone), oltre, ovviamente, al terapeuta.
Il terapeuta conduce e osserva le dinamiche interne al gruppo, aiutando i vari membri a prendere consapevolezza del modo in cui si relazionano agli altri. Sono proprio la reciprocità e la possibilità di un confronto con molteplici punti di vista a rappresentare la forza benefica di questo tipo di percorso terapeutico. Il gruppo che si riunisce regolarmente, in incontri concordati insieme dai membri, costituisce un sistema microsociale all’interno del quale entrano in gioco i modelli operativi dei singoli individui. Ciò significa che all’interno di questa dimensione plurale, il singolo si comporta e interagisce con gli altri secondo quegli schemi che ha introiettato nel tempo, quegli stessi schemi che spesso si rivelano disfunzionali. Sulla base di questo principio è possibile osservare e raggiungere una maggiore consapevolezza sulle proprie modalità di relazione, lavorando su di esse.
Ci sono alcuni elementi che caratterizzano la terapia di gruppo.
L'universalità: la percezione e il riconoscimento da parte di elementi diversi di elementi comuni. Condividendo esperienze ed emozioni con gli altri si nota che ci sono sentimenti e vissuti comuni che appartengono anche ad altri. Questo aiuta a ridurre il senso di isolamento e a normalizzare certi vissuti.
L'altruismo: i vari membri del gruppo tendono ad aiutarsi a vicenda, a sostenersi reciprocamente, si sperimentano i benefici che derivano dalla possibilità di dare qualcosa agli altri.
All’interno del gruppo si attua anche la ricapitolazione correttiva del gruppo familiare. Detto in sintesi, attraverso il gioco del transfert e del controtransfert che si attiva nell’ambito della terapia, il singolo è in grado di rivivere esperienze del passato e vissuti familiari. All'interno del gruppo si riconoscono persone che per qualche motivo sollecitano più di altre certi vissuti e certe dinamiche che in quel contesto, nel qui ed ora, possono essere riconosciute, vissute e con cui si può attivamente lavorare per raggiungere nuove consapevolezze.
Attraverso questa forma di psicoterapia si riescono anche ad apprendere nuove tecniche di socializzazione. Gli altri fungono da specchio; attraverso la loro reazione ai nostri comportamenti e azioni ci inducono ad una maggiore autoriflessione e consapevolezza poiché gli altri ci propongono un'immagine di noi che può essere diversa dalla nostra, e questo ci aiuta a capire quale solitamente viene percepita e qual è l'impatto che il nostro agire ha sulle persone. Questo ci consente di poter modificare il nostro comportamento.
Un altro aspetto che può aiutare a modificare alcuni comportamenti disfunzionali è il comportamento imitativo: si attiva nel momento in cui si osserva ciò che fanno gli altri e il terapeuta, modalità di comunicazione e comportamento che non si conoscevano e che la persona ritiene più funzionali ed efficaci. In questo interscambio si crea man mano un particolare senso di appartenenza che porta i membri a sentirsi maggiormente visti e valorizzati.
Grazie al clima che il terapeuta e i membri contribuiscono a creare, le persone, nel rispetto dei tempi di ognuno, accolgono la possibilità di condividere in modo libero e senza il timore del giudizio, esperienze e vissuti anche molto dolorosi ed intimi che possono così essere affrontati ed elaborati.
Nel gruppo di terapia c'è la possibilità di vedere “dal vivo” lo stile e i modelli relazionali dei singoli partecipanti, anche in quelle sfumature di cui non sempre si è consapevoli. L’analisi delle dinamiche che accadono in diretta all’interno del gruppo, del ruolo e della posizione che i singoli prendono tra i membri, consentono di comprendere le loro problematiche più a fondo e in modo più evidente per tutti i partecipanti e di favorire i processi trasformativi.

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